DICONO DI “CUCINA INTERIORE”

Valeria

“Dire che questo libro mi ha cambiato la vita è dire poco. Ho condiviso alcuni passi con degli amici e mi ha dato la possibilità di conoscere meglio qualcuno. Affrontare le tematiche “culinarie” con quella bella musica, poi….non c’è che dire!”

Lina (60 anni)

“Un libro che fa riflettere ed i cui significati sono sicuramente da condividere. L’autore riesce a cogliere con profondità e attenzione ciò che lo circonda, come se fosse uno psicologo, e lo trasmette con questo libro. Gli bastano poche frasi perchè in realtà sembra non aver affatto bisogno di capitoli interi o giri di parole: le sue parole sono macigni che ti colpiscono però in modo positivo”.

Giuseppe Triarico (Scrittore)

“Un libro questo che mi ha portato in alcuni tratti in una sorta di dimensione zen. Un ricettario le cui pagine si leggono a seconda dell’occorrenza, della convenienza. Un breviario originale, scritto da un Pantagruel dell’animo, ironico e molto rock.”

Pino N. (Pittore)

“Ho letto le tue posizioni intellettuali e artistiche, nonché, quelle di giornalista e scrittore, sei una risorsa per il nostro territorio. Complimenti”

Lucia (57 anni)

“Complimenti, un bellissimo libro, molto scorrevole, si legge con piacere e se ci fosse stata la possibilità di un cd sarebbe stato un capolavoro”.

Pasquale Tempesta (Giornalista)

“Quella che intende praticare e consigliare ai lettori non è tanto una cucina per il corpo quanto per lo spirito. E che più che essere costruita da un “armadietto di medicinali stracolmo di compresse, boccette e pomate di ogni tipo, serve ad offrire solo “rimedi” per assecondare i propri sogni e le proprie speranze indirizzandoli verso il sentiero delle virtù, senza trascurare gli eventuali vizi. Perchè tutte le pulsioni umane, come anche i cibi e le medicine, “se usate correttamente” possono prolungare e migliorare il nostro benessere. Dunque un libro, quello di Pica per una cucina (un nome che guarda caso fa proprio rima con medicina) essenzialmente “interiore”. […] Singolare ma utile provvidenziale pasto. Buon pro vi faccia. Non tanto per il corpo quanto per la mente”.

Massimiliano Gatti

“Uno dei punti che mi piace sottolineare, che si ritrova spesso nel libro, è il concetto di correre stando fermi: si può essere punti di riferimenti di se stessi e guardare fuori e questo si fa fermando il tempo concentrandosi sulle cose semplici, su un filo d’erba, su uno sguardo, su una goccia che cade o su una canzone da ascoltare. fondamentalmente bisogna partire da se stessi per cercare di capire il mondo. c’è inoltre una grande attenzione al “qui ed ora”, alla capacità di vivere il momento, una ricerca che mancava, come se mino avesse scoperto l’arte di aver fermato il tempo […] grande cultura musicale, la sua grande passione, con cui riesce a rendere le atmosfere tramite il suggerimento di questi brani”

Francesco Amatulli (25 anni, musicista)

“Colpisce l’invito a fermare il pensiero, il proprio sguardo; si tratta però non semplicemente di un viaggio di andata ma anche di ritorno, un viaggio interiore. In più Mino ci suggerisce queste ricette ma sempre senza alcun imperativo, mostrandoci delle immagini che ognuno di noi ha ritrovato nella propria esistenza e lasciandoci però la possibilità di libertà di pensare e trovare la nostra soluzione, ognuno deve trovare da sè la propria strada”

Michele

“Ho letto Cucina Interiore e ho molto apprezzato la qualità della scrittura, la sua sensibilità
e la profondità di pensiero. Lettura veramente gradevole. In molte sue annotazioni mi sono ritrovato in pieno… Ottimi, poi, i consigli musicali”.

Alessandra (26 anni)

“Letto e riletto con le musiche che ti trasportano ancor più nelle atmosfere che si creano. Complimenti davvero”

Luca (35 anni, musicista)

“Benvenuti nel miglior ristorante di cucina tipica interiore, un menù multiculturale innaffiato da ottima musica, un poetico e lucido ritratto dell’ubriaca società moderna e di chi la costituisce, una visione interiore proiettata all’esterno che per nulla si discosta da ciò che è la realtà e che porta con se il pregio di essere stata messa nero su bianco. Uno stile “diverso” di intendere un libro, sforzo creativo che già di per se è da premiare nel piattume generale. Oltre alla descrizione il lettore troverà nelle singole ricette degli ottimi spunti e delle chiavi di lettura risolutive agli stessi mali dai quali siamo avvolti. Si dice sempre che la qualità della vita dipende da ciò che mangiamo, allora non potete perdervi le ricette di “cucina interiore”, “si può abbondare con gli antipasti e finire con un dolce o scegliere diversamente. L’importante è lasciarsi andare e viaggiare con la mente, confortarla ascoltando le proprie emozioni”.

Antonio

“Un profondo senso critico, capace introspezione, animo Blues, venature Rock ed un maturo spirito inquieto. Schegge di polaroid fatte appassire dalla massa ma vive e pulsanti nelle sue parole e ricordi. Uno psicopompo verso la vita che fu per far comprendere meglio il contemporaneo e lasciar dischiudere gli occhi dei pochi”.

Francesco (31 anni)

“Oltre alle strutture e le maschere sociali, il pensiero ed i sentimenti vanno a briglia sciolta, sconfinano nella poesia e a volte persino nella filosofia”.

Pino

“Quel muro…non devi preoccuparti tanto di scavalcarlo, abbatterlo o abbracciarlo: scrivici, continua a scriverci sopra!”

Camillo Fasulo (Speaker radiofonico Radi@zioni)

“Manuale che può leggersi come un vero e proprio “menù semiserio o (s)canzonato” a cui non fa difetto l’originalità e che può offrire spunti per sviluppare concetti in qualche modo innovativi. Spunti che potrebbero trovar miglior applicazione se il lettore li assocerà alle mirate scelte musicali consigliate dall’autore. Un’opera che, credetemi, vale la pena avere nella propria biblioteca. L’equivalente di un presidio medico di primo soccorso. Mino Pica espone in pratica quelle che potrebbero essere adottate come tecniche di rilassamento prima di affrontare esperienze di vita quotidiana. In definitiva: una lettura gradevole e “leggera”, ricca di curiosi consigli di vita, oltre che di precetti di tecnica per imparare a muoversi senza paura tra gli ostacoli veri o presunti che la vita ci appronta giorno dopo giorno. Ma il contributo più originale riguarda, secondo me, le informazioni di utilizzo: quel “non agitarsi prima dell’uso” indicato nelle indicazioni d’impiego del prodotto lo trovo semplicemente “geniale”? “

Daniela (21 anni)

“Poetico e reale, così come l’ho definito a primo impatto, ‘cucina interiore’ è un libro dal taglio particolare che crea suggestioni e riflessione profonda su di se e su quello che ‘viviamo’, senza viverlo davvero. un’inversione di tendenza che inevitabilmente travolge e crea irrequietudine, dinamismo, fame del ‘quì ed ora’, voglia di superarsi e di ‘oltrepassare’! ‘lo ‘chef’ conduce con grande cura verso questo percorso, lasciandosi ispirare ed ispirando con brani musicali che accompagnano il ritmo della lettura e creano l’atmosfera ideale insita nelle parole. lo consiglio vivamente a chiunque abbia voglia di gustarsi un po di se, lasciandosi andare ed abbandonando difese e atteggiamenti precostituiti dell’agire!”

Daniela

“Dire che il libro è bello è senz’altro riduttivo…le pagine di questo manualetto sono pronto intervento dei nostri momenti di scoraggiamento, paura, felicità, gioia, timore, disagio; sensazioni e stati d’animo che devono essere gustati come se fossero una pietanza. Il sommario del libro rispecchia quello di un menù che trovereste al ristorante, ma al posto dei capitoli si fanno spazio antipasti, primi, secondi e dolci, e non mancano le bevande. Elemento originale è il suggerimento di tracce audio da ascoltare durante la lettura dei brani, leggere e ascoltare è coccolare se stessi, cibarsi di emozioni e suoni, un invito ad ascoltare e ascoltarsi. Un libro che può essere letto da qualsiasi punto lo si desideri, e che non “scade” mai a differenza dei prodotti inscatolati perchè le emozioni, le sensazioni, la parte essenziale di noi non scade mai. “Dormo per sognare. Sogno per vivere” “

Antonio Errico (Scrittore)

“Mino guarda le cose non dall’evidente, guarda invece sopratutto cosa c’è sotto, dentro e dietro la superficialità dei nostri comportamenti […] se fossi obbligato a trovare un genere, direi che si tratta di un “libro civile” che prova a definire qual’è il rapporto che abbiamo con ciò che ci circonda che ad un certo punto ci entra dentro banalizzando il nostro modo di essere e anche il nostro modo d’esistere”

Valeria

“Complimenti. Meditare sulla vita e sui temi che hai affrontato tu dovrebbe essere un esercizio quotidiano”.

Gianmarco

“Ho iniziato a leggere il libro nell’assoluta tranquillità della notte. Davvero interessante, belle parole, bei pensieri, bella poesia. Si nota molto la crescita nella scrittura rispetto al primo libro, bravo!”

Francesco (54 anni)

“Il libro di Mino non è un semplice racconto ma è anche una sapiente descrizione del sentire comune del malessere dei giovani con riferimenti e riflessioni sulle epoche passate. consiglio ai giovani di leggerlo e anche agli adulti in quanto probabilmente anche loro hanno qualcosa da imparare perchè mentre la mia generazione ha contestato anche la famiglia quando voleva essere protagonista dei cambiamenti poi non ha fatto tesoro della propria esperienza vissuta ed è stata poco disposta ad ascoltare e ad interpretare il ” male di vivere” dei nostri figli”.