Per chi, come me, nasce e vive in una città di mare, è difficile spiegare il senso di mancanza e necessità di guardarlo e sentirlo. Un gesto semplice, di visione comune ancestrale e distopico. Ci manca tanto il mare. Quel mare grosso di energia riflessa, che rimbalza i suoi colori sulle nostre grigie strade e verticali palazzi. Quello che ondeggia e respira al soffio di un vento che finisce per accarezzarci in volto, dopo aver percorso chilometri su chilometri. Quel mare sfondo pulsante del nostro tempo, sempre presente, poeta e poesia, custode e protagonista, gioia e dramma. Manca molto in questi giorni, per conforto e ricongiugerci. Ci manca tanto proprio ora perché molti drammaticamente perdono fiato annegando velocemente in terra, su isole sperdute e disabitate su cui son naufragati. Da qui intanto, dai nostri balconi, non riusciamo a vedere ancora la nostra riva di riferimento, quella che conosciamo bene, quella dove partiamo e torniamo sempre. Ri-Usciremo perchè abbiamo bisogno di tornare a vedere il nostro mare. Ci riusciremo.
27/03/2020.