A volte nelle paure, troviamo riparo.
’20 inaspettati ci hanno spinto nelle nostre case.
Abbiamo chiesto il permesso al soggiorno, e sbirciavamo dalle finestre, in cerca di abitudini mancate.
Quest’anno l’unO maggio è costato caro, ed anche il primo aprile non ha scherzato. Stretto pugni e serrato i denti; sospirato, scavato, e nel viso trattenuto sentimenti non sinceri. Rimosso, verso un miraggio.
In silenzio. Per ascoltarci.
Porta a chiuderci per poi riaprire.
Fuori i fiori: ordiniamo un pò d’ordine in ghiaccio, mentre sale a trovarci chi non abbiamo mai smesso di cercare.
Nel corso delle nostre città, ora dovremo imparare a riconoscerci, indossando il nuovo rumore del nostro respiro.
21/05/2020.